La Asociación Marchigiana
Santa Fe invita a la Misa
en Honor a San Nicolás de Tolentino, el Santo marchigiano Patrono de las almas
del purgatorio, la misma se celebrará el martes 10 de septiembre de 2013 a la hora 19,00.- en la
parroquia San José- Agustinos Recoletos, de Santa Fe ,Argentina, sita en calle Santiago
del Estero Nº 3048.-.Al finalizar la misa serán bendecidos los panecillos del Santo para ser distribuidos entre quienes lo deseen.
Imágenes del evento
religioso / Immagini
San
Nicola da Tolentino nacque a
Castel Sant’Angelo in Pontano (Macerata) il 1245. Morì a Tolentino ( Macerata )
il 10 settembre 1305. E’ il protettore della salute dei bambini e della
maternità. E’ uno dei santi più amati del Medioevo invocato per la liberazione
delle anime dal Purgatorio. Visse una vita di
preghiera che prolungava quasi tutta la notte, di digiuni e di rigorosa
penitenza.Tuttavia chi lo incontrava
si trovava di fronte non allo stereotipo legato all’esercizio delle virtù
cristiane, smunto e triste, bensì a un sacerdote colto, capace di attrarre
l’attenzione dei devoti e nonostante la feroce astinenza cui si atteneva,
mangiando al massimo pane ed acqua, sempre disposto a sorridere ed effondere
anche nei più sofferenti, come nell’anima così nel corpo, una sorta di santa
allegria.
Si racconta
che quando San Nicola, detto da Tolentino
per la sua lunga dimora in quella città, si ammalò il superiore, conoscendo le
sue virtù ascetiche, gli comandò in virtù dell’obbedienza di cibarsi di due quaglie ben
cucinate. San Nicola se le fece portare in un piatto, tracciò su di esse un
segno della benedizione e i due uccelli destinati alla sua salute ripresero
all’istante le piume e spiccarono il volo. Ai poveri che numerosi giungevano a
lui egli provvedeva cibo e vestiario, trascurando ogni sua esigenza personale.
Si racconta che possedesse solo la tonaca da religioso agostiniano che
indossava, tutta logora e rammendata, Si distinse anche per la sua particolare
devozione verso le anime del Purgatorio per le quali pregava e offriva
sacrifici di riparazione, mentre per i fedeli defunti celebrava ogni giorno la S. Messa. Un giorno,
mentre consacrava l’Ostia, ebbe la gioia di vedere alcune anime salire verso il
Paradiso; per questo la Chiesa
lo ha proclamato protettore delle anime purganti. Tolentino, che lo ha visto
per diversi anni dopo essere passato attraverso vari conventi agostiniani della
Regione, lo ha scelto come patrono e ha eretto in suo onore una grande basilica
che custodisce le sue spoglie. Con la sua morte iniziarono i pellegrinaggi alla
sua tomba e con questi anche i miracoli. Per questo tutti cercavano di avere
una sua reliquia e avvenne che un giorno, un fratello laico agostiniano di
origine tedesca, di nascosto prese dal suo corpo le braccia con l’intenzione di
portarle in Germania e custodirle in un luogo sacro a lui dedicato. Ma
l’operazione non gli riuscì perché dopo essere fuggito di nascosto portando con
sé quelle reliquie e aver camminato tutta la notte diretto in Germania,
all’alba del nuovo giorno il giovane si trovò, con suo grande stupore, nello
stesso convento agostiniano dal quale era partito. Così i confratelli
recuperarono le braccia del santo e le custodirono in una cappella appunto
detta delle “sante braccia ”. Si era fatto eremita agostiniano all’età di
vent’anni e divenne un grande predicatore. La gente era affascinata dalle sue
parole e a lui accorreva per confessarsi e avere consigli per lo spirito. Il
popolo lo chiamava “ l’angelo del confessionale ” sempre in ascolto dei
semplici e desideroso di riportare tutti sulle vie di Dio. Ogni giorno teneva
le sue prediche nella Chiesa che porta oggi il suo nome e per ascoltarlo la
gente veniva da tutta la
Regione. Tutti lo consideravano santo mentre ancora era in
vita e ciò anche a motivo delle guarigioni miracolose da lui operate con lo
stupore dei fedeli. Dopo la sua morte sulla sua tomba avvennero molti miracoli
e ciò accrebbe la devozione verso il santo di Tolentino molto venerato in
Europa e in America. Basti pensare che nei soli primi vent’anni dopo la morte, la Chiesa aveva confermato
l’attendibilità di 301 miracoli avvenute grazie alla sua intercessione, tra cui
la risurrezione di una fanciulla e l’intercessione per il cugino, ucciso mentre
era stato di peccato, grazie alla quale scampò dall’Inferno. Nella sua festa i
fedeli usano nutrirsi dei “panini benedetti” oggetto di grande devozione per
chi frequenta il Santuario di Tolentino. Da un ex voto sappiamo che l’incendio
di Palazzo Ducale di Venezia avvenuto nel 1479 che fu spento proprio con i
prodigiosi “ panini benedetti ” di San Nicola. San Nicola fu un grande
benefattore delle anime purganti. Per questo motivo ben due Papi, Papa
Bonifacio IX e Leone XIII lo hanno dichiarato patrono delle povere anime del
Purgatorio. Spesso l’iconografia cristiana rappresenta il Santo agostiniano
insieme alle anime del Purgatorio secondo la visione che San Nicola ebbe di
esso, oppure mentre celebra la Santa Eucaristia in suffragio delle povere anime
che vengono in tal modo liberate dal Purgatorio e vanno in Paradiso. La storia
del Santo ricorda che egli celebrava ogni giorno con grande fervore la Santa Messa in
suffragio delle anime purganti. Egli fu spinto a ciò soprattutto dal fatto che
una notte di sabato, gli apparve un’anima purgante che lo scongiurò di voler
celebrare la domenica seguente la Santa Messa in suo favore e anche per un certo
numero di altre anime che soffrivano. Nicola che conobbe la voce del
richiedente ma per essere sicuro gli chiese come si chiamasse. “ Io sono il tuo
defunto amico Frate Peregrino da Osimo e a causa dei miei peccati avrei
meritato l’Inferno, tuttavia per la grande Misericordia di Dio sono sfuggito
alla dannazione eterna, ma sono condannato a una durissima purificazione in
Purgatorio. Ora io vengo a te e ti prego di offrire domani per me e per un
certo numero di anime la
Santa Messa poiché grazie ad essa abbiamo la ferma fiducia di
essere liberate dai nostri tormenti e ottenere almeno un sollievo”. San Nicola
rispose: “Che il Signore voglia farti partecipe dei meriti del suo
Preziosissimo Sangue, ma per quanto mi riguarda domani io non posso farti
questo favore, perché domani e per tutta la settimana devo celebrare la Santa Messa secondo le
intenzioni del Monastero”. Allora il defunto in lacrime singhiozzò: “Ah! Se tu
hai così poca compassione di noi, almeno vieni ti scongiuro per amore di Dio,
vieni e vedi con i tuoi occhi ciò che noi dobbiamo patire; e allora non sarai
certamente più così duro da negarci ciò per cui ti ho pregato; io so che dopo
non ti assumerai più la responsabilità di averci lasciato ancora a lungo nei
tormenti del Purgatorio ”. Sembrò allora a Frate Nicola di trovarsi lui stesso
in Purgatorio dove vide una grande pianura sulla quale vide innumerevoli povere
anime di ogni età e condizione venivano purificate in diverse maniere. Quando
queste anime videro Fra Nicola tutte insieme lo pregarono di aver compassione
di loro e di venire in loro aiuto. Il defunto Peregrino gli disse: “Sono essi
che mi hanno mandato da te e poiché tu piaci a Dio, noi abbiamo la ferma
fiducia che se tu celebrerai per noi il Santo Sacrificio Eucaristico saremmo
liberati dalle nostre pene”. Nicola sconvolto dalla visione del Purgatorio si
recò dal suo Superiore che conosciuta la storia gli permise di celebrare quella
domenica e per tutta la settimana la
Messa in suffragio di quelle anime purganti. Il Santo
affinché le Messe da lui celebrate in quella settimana fossero gradite a Dio si
sottopose in quei giorni ad una rigorosa penitenza anzi continuò per tutta la
sua vita questo rigoroso modo di vivere e resistette a tutti gli assalti del
demonio che lo voleva distogliere da quelle preghiere e penitenze per le anime
in Purgatorio. Inoltre il Santo oltre alla preghiera dell’Ufficio della
Liturgia delle Ore prescritta per le anime purganti aggiunse la recita
dell’Ufficio dei Defunti. Finita quella settimana di preghiere e di penitenze
Frate Peregrino apparve di nuovo ma questa volta circondato da una meravigliosa
luce nella quale Nicola vide un gran numero di anime liberate dal Purgatorio.
Nella sua vita anche altre volte gli apparvero delle povere anime del
Purgatorio che si raccomandavano alle sue fervorose preghiere oppure lo
ringraziavano per l’aiuto che avevano da lui ricevuto.
Di don Marcello Stanzione