Vengono dall’Argentina, dall’Australia, dal Canada, dal Brasile, dall’Uruguay, dal Venezuela e dal Lussemburgo i sedici giovani discendenti degli emigrati marchigiani che stanno intraprendendo ‘Il viaggio nelle Marche’, la terra dei loro nonni, la culla delle loro origini. Sono marchigiani di seconda o terza generazione, e hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa che dal 7 al 17 ottobre li porta alla scoperta dei luoghi dei loro antenati. L’Educational tour per giovani discendenti marchigiani nel mondo è previsto dal Piano Emigrazione 2013 (Misura 2.5), è un progetto finanziato dalla Regione Marche ed organizzato in collaborazione con le Amministrazioni Provinciali. “Un programma nato per favorire momenti di incontro e di scambio culturale e sociale fra i giovani che vivono all’estero e i loro coetanei che sono residenti nelle Marche – commenta l’assessore all’Emigrazione, Luigi Viventi, che questa mattina ha incontrato i giovani del tour nella sede regionale – E’ una bella occasione per favorire la conoscenza, la partecipazione e il confronto tra esperienze, per sviluppare nuove iniziative e cogliere opportunità anche alla luce della nuova emigrazione”. Il viaggio dei giovani figli di emigrati si svolge nei luoghi e nelle città tra le più suggestive della regione, tra musei e basiliche, luoghi di culto e meraviglie paesaggistiche di cui la terra dei loro padri è ricchissima. Potranno assaporare i piatti della tradizione, passeggiare tra borghi e centri storici, conoscere i mestieri e le tradizioni popolari che rendono le Marche tanto attraenti. In occasione della visita dei giovani sono stati organizzati incontri anche con le realtà economiche e produttive regionali e varie iniziative di intrattenimento e animazione. “Per poter divenire – aggiunge Viventi - essi stessi promotori, nella propria comunità, della terra d’origine dei loro progenitori. In questa difficile fase, poi, di profondi mutamenti anche nei metodi di produzione e di organizzazione del lavoro, il tour rappresenta una alternativa proficua di arricchimento personale e di conoscenza delle proprie radici ma anche di presa di coscienza dei cambiamenti che hanno interessato negli anni la terra dei loro padri e nonni, così da mantenere vivo il legame e in grado di generare crescita reciproca, culturale e professionale. E’ dunque anche nostro interesse far crescere l’associazionismo per permettere la conoscenza diretta della regione, della nostra lingua, cultura e tradizioni e per portare all’attenzione di tutti quel modo di essere e il saper fare tipico della nostra gente”. Nel corso della mattinata i ragazzi hanno dialogato anche con il presidente del Consiglio dei Marchigiani all’estero, Emilio Berionni, e due rappresentanti della Consulta dei Giovani marchigiani.
F: R. Marche ottobre 2013
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