I Marchigiani e Il “Grido d´Alcorta”(1912-25 giugno-2012)

In 1912, lo sciopero dei coloni in disaccordo con le condizioni d´afitto, trasformò il panorama agricolo argentino. Il polemico “Grido” di giugno 25 1912, che suonò in un paeseto della provincia di Santa Fe, nella Argentina Centrale e si  propagò fino tutte le regione del paese. I coloni locatari ( in maggioranza inmigrati marchigiani) erano stanchi dallo sfruttamento da parti i padroni della terra, e dunque, fecero un´assamblea d´una convocazione senz´antecedenti.
In quel momento i propietari si approfittavano della necesità di millioni d´inmigrati italiani ( sopratutto dei marchigiani) i qualli, per ottenere la terra, accettavano qualsiasi condizioni. Per un contadino “una casa li durava meno da un sacco”, si diceva allora a causa di chi i campi si affitavano per un anno, non più.

Salvatore Staffolani, figlio de uno degli contadini marchigiani, relatava che “il 25 giugno caravana di agricoltori inmigrati arrivarono da regione vicini e lontane, la gente e i suoi carri erano tantissimi che non potevano entrare tutti nel paeseto.”
Tutto aveva cominciato quando una donna inmigrante, al arrivo di suo marito senza il sacco di farina che aspettava. e con la noticia che non c´era piú credito da parte del padrone, buttò il grembiule e gridò con forza: “Basta , questo non può continuare così”( María Robotti in Bulzani) .
Incoraggiato suo marito andò dal prete in recerca di consigli. Lui le presentò suo fratello, l´avvocato lucano Francesco Netri, chi sarebbe il conduttore intelettuale del movimento e che quattro anni dopo sarebbe assassinato.
Ad Alcorta si svolse una pubblica assemblea nella sala della Società Italiana. Parlando a duemila contadini Netri propose la diminuzione dei canoni di fitto e mezzadria, l’istituzione di contratti di almeno quattro anni, la possibilità di trebbiare il raccolto per proprio conto ed una ripartizione dei prodotti a vantaggio dei mezzadri. L’assemblea si chiuse con un eloquente discorso dell’avvocato che consigliò, tra l’altro, prudenza alle masse di fronte al potere dei proprietari terrieri, organizzati nella Società Rurale che esercitava notevole influenza sul Governo argentino. La stampa diede risalto all’evento, definendo la prima assemblea dei contadini “il grido di Alcorta”. Le dimensioni che il fenomeno stava assumendo generarono non poche preoccupazioni in Netri il quale comprese ben presto che lo spontaneismo delle masse rurali andava guidato ed auspicò la formazione di un sindacato a tutela del movimento “giusto, necessario ed umano”. Alle elezioni per il Parlamento Argentino del 1912 fu eletto nel Partito Socialista il dottor Juan B. Justo. A questi si rivolse Netri affinché promovesse una legge sui patti agrari. L’organo di stampa “La Vanguardia” dedicò alla questione agraria un numero speciale. Il movimento contadino era in continua espansione e diventava sempre più urgente la sua organizzazione interna. Il 15 agosto 1912 Netri convocò l’Assemblea Costitutiva della Federazione Argentina dei lavoratori della terra nella sede della società “Unione e Benevolenza” di Rosario. Parteciparono 115 delegati con diritto di voto e di parola. Il primo manifesto della Federazione fu forte, chiaro, ispirato alla difesa dei diritti: “la forza della nostra ragione è tale che non serve appellarsi alla ragione della forza”. I punti programmatici respinsero l’estremismo e il settarismo. Il 21 settembre, Netri fondò il giornale “Bollettino Ufficiale dei lavoratori agricoli”, che l’anno successivo si sarebbe chiamato “La terra”. Nel primo numero del Bollettino, l’avvocato scrisse un articolo di fondo intitolato “Lo sciopero”, in cui asserì che il grido di ribellione di Alcorta del 25 giugno aveva contribuito a scrivere un’importante pagina della storia dell’Argentina e lo sciopero aveva condotto ad una prima vittoria dei lavoratori di Santa Fe, Buenos Aires, Cordoba, Entre Rios e dei territori della Pampa.
 Il nostro umile omaggio a i marchigiani protagonisti di questa storia: F. Gilarducci, L Mancini, A. Sarnari, J. Caporalini, A. Pierucci, C. Olivieri, A. Luraschi, J. Marini, A. Bravi, J. Borghi, P. Lenarducci, E. Camilucci, A. Nardi.

Asociación Marchigiana Santa Fe.
 F: Museo dell´Inmigrazione Marchigiana Silvestre Silvestrini ( Gruppo di Studi )
 Comuna di Alcorta , Carlos Savino, Albano web


No hay comentarios:

Publicar un comentario


Seguidores